L’Avvocato Divorzista Stefano Molfino è stato intervistato dal Giornalista Riccardo Bocca, Vice Direttore di SKY TG 24 sul problema dei padri separati e delle madri separate. (qui il link al video).
La trasmissione ha affrontato il tema dell’ affido condiviso e diritto alla “bigenitorialità” argomento che sta molto a cuore all’Avv. Molfino, che da anni assiste sia madri che padri che rivendicano il diritto di continuare ad avere rapporti continuativi e, ancora più importante, significativi, con i propri figli.
Affido condiviso e diritto alla bigenitorialità dei genitori
Il problema principale consiste nella effettiva attuazione della Legge 54/2006 che, per la prima volta in Italia, ha introdotto il principio della bigenitorialità.
Ricordiamo che a seguito della riforma introdotta con la L. 219/2012, ad oggi detto principio è cristallizzato nell’art. 337-ter del Codice Civile. Questo articolo prevede sia che “il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori” sia il Giudice debba valutare “prioritariamente la possibilità che i figli minori restino affidati a entrambi i genitori oppure stabilisce a quale di essi i figli sono affidati, determina i tempi e le modalità della loro presenza presso ciascun genitore, fissando altresì la misura e il modo con cui ciascuno di essi deve contribuire al mantenimento, alla cura, all’istruzione e all’educazione dei figli”.
Né in tale articolo né in altri articoli del nostro Codice Civile è prevista una tipologia univoca di collocamento e di affidamento dei minori. Il Giudice, quindi, è tenuto a verificare nel caso concreto quali possano essere i “tempi e le modalità della loro presenza presso ciascun genitore” avendo sempre a mente il diritto alla bigenitorialità del minore.
Affido condiviso e diritto alla bigenitorialità del minore
Purtroppo, troppo spesso, questo principio viene disatteso e l’esito è quello del collocamento prevalente del minore presso un genitore – quasi sempre la madre – e tempi di permanenza molto ridotti presso l’altro genitore. Il problema esiste e sicuramente la Legge attualmente in vigore è perfettibile, ad esempio ponendo dei correttivi alla prassi giudiziale.
Ben venga l’attenzione delle istituzioni sul fenomeno della alienazione parentale, fenomeno non solo da reprimere ma anche da prevenire. Ma non bisogna perdere di vista l’interesse dei minori.
Prevedere, per legge, un collocamento paritario, significa rinunciare a verificare quale sia la migliore soluzione per la prole nel caso concreto, privilegiando l’interesse degli adulti rispetto a quello dei minori.
Il collocamento paritario (o pressochè paritario) è possibile, e deve essere l’obiettivo primario da perseguire ogniqualvolta questo corrisponda ad una situazione di fatto che può realizzare davvero l’interesse dei minori, i quali, prima ancora che gli adulti, sono titolari del diritto alla bigenitorialità.
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