La Corte di Cassazione è intervenuta sui risvolti processuali che necessariamente si pongono se la moglie non vuole dare il divorzio al marito. Il problema è il seguente. Può la moglie rifiutarsi di concedere il divorzio al marito? La moglie può opporsi al divorzio? Nelle prossime righe cercheremo di capire se questo sia possibile. Lo stesso ragionamento che spiegheremo qui di seguito, ovviamente, vale anche nel caso in cui il marito non voglia concedere il divorzio alla moglie.

Nella sentenza oggetto di pronuncia da parte dalla Corte Suprema, una moglie aveva prestato inizialmente il consenso al divorzio. Le parti avevano firmato un accordo. Un divorzio congiunto. Successivamente, però, la moglie aveva cambiato idea. Aveva deciso di non dare più il divorzio al marito.

Se la moglie si oppone al divorzio

La Cassazione quindi è intervenuta su un tema molto spinoso. Spesso le parti si trovano a negoziare per mesi le clausole di un accordo di divorzio che poi, in pochi giorni, una delle due parti o entrambe decidono che non vogliono più sottoscrivere

Se la moglie non vuole dare il divorzio al marito

Cosa ha deciso esattamente la Corte Suprema?

I Supremi Giudici, con l’ordinanza n. 19540/2018 hanno chiarito che l’accordo sotteso alla domanda di divorzio “riveste natura meramente ricognitiva con riferimento ai presupposti necessari per lo scioglimento del vincolo”.

Cosa significa?

Significa che se la moglie pensa di fare dispetto al marito revocando il proprio consenso, non può bloccare il procedimento di divorzio. Infatti, come stabilito dagli Ermellini, i Giudici del Tribunale dove è stato depositato il ricorso per divorzio, non solo possono ma addirittura devono accertare i presupposti per il divorzio. (ad es. i sei mesi di convivenza ininterrotta dalla separazione).

Se la moglie non vuole firmare il divorzio

Attenzione perché la condotta oppositiva della moglie potrebbe portarla ad una condanna per risarcimento danni.

Infatti il Giudice ha anche il potere di valutare la condotta processuale della moglie. Quindi, se il comportamento processuale della moglie è palesemente teso a intralciare il diritto del marito al divorzio, il Giudice può, in applicazione dell’art. 96 comma III c.p.c. condannare la parte al pagamento, a favore della controparte, “di una somma equitativamente determinata”.

Se la moglie non vuole dare il divorzio al marito ma ha firmato l’accordo

Cosa succede alle clausole che le parti hanno negoziato?

La Cassazione ha chiarito che i Giudici investiti della causa di divorzio hanno anche il potere di verificare l’accordo di divorzio. Quindi, una volta verificati i presupposti per il divorzio i Giudici devono passare alla verifica delle condizioni concordate dalle parti. I Giudici del divorzio dovranno valutare la conformità dell’accordo alle norme inderogabili ed agli interessi dei figli.

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